Anche l'ultima possibilità per salvare il CCL non è stata sfruttata. Fotomontaggio: VSSM
Il tira e molla per un nuovo CCL è finito male. I sindacati hanno ostacolato la stesura di una soluzione transitoria, ed ora il settore è senza CCL
A metà novembre i delegati dell'Associazione svizzera fabbricanti mobili e serramenti avevano approvato a grande maggioranza il nuovo contratto collettivo di lavoro per il settore della falegnameria. Il modello di pensionamento anticipato (MPA), anch'esso messo ai voti, è stato chiaramente respinto.
Nessun CCL senza modello di pensionamento anticipato
Unia e Ocst già in estate avevano chiesto alle loro conferenze professionali di confermare l'approvazione del CCL negoziato dai loro comitati, proposta approvata con tanto di discarico del comitato delegato alle trattative. I sindacati avevano già segnalato chiaramente che il nuovo contratto collettivo di lavoro sarebbe stato accettabile solo se anche il pacchetto con il modello di pensionamento anticipato proposto fosse poi approvato. Una circostanza che la VSSM aveva sempre segnalato prima delle decisioni. Al contrario dei datori di lavoro, i sindacati non vogliono un CCL senza un modello di pensionamento.
I sindacati colpevoli dell'assenza di contratto
C'era un'ultima possibilità per impedire la situazione a-contrattuale dal 1 ° gennaio 2021. Infatti i tre partner contrattuali avevano richiesto l’approvazione di un CCL transitorio per l'anno 2021 alla SECO. Una tale soluzione provvisoria avrebbe consentito di risparmiare tempo prezioso nello sviluppo di possibili soluzioni. I sindacati hanno ritirato la loro richiesta e sono quindi responsabili della situazione a-contrattuale. Ciò vale per tutto il territorio di competenza del VSSM (Svizzera tedesca e Ticino, esclusi Alto Vallese e Friborgo, parte tedesca).
Solo perdenti
Il VSSM raccomanda ai propri associati e a tutte le ditte del settore di mantenere, malgrado l'assenza di un CCL, le condizioni di lavoro in vigore, come da CCL 2018-2020.
Con uno scritto alle ditte associati, il VSSM evidenzia le principali conseguenze della situazione a-contrattuale. Un flyer cone le stesse infromazioni è stato preparato per essere distribuito ai lavoratori
Queste decisioni sindacali priveranno gli iscritti di un contratto collettivo di lavoro valido dal 1 gennaio 2021. Il presidente centrale di VSSM Thomas Iten è deluso dalla decisione sindacale in una prima reazione, perché "purtroppo ci sono solo dei perdenti in questa decisione, soprattutto i dipendenti delle nostre aziende".
Thomas Iten fa riferimento alle seguenti conseguenze: "Con l'eliminazione del finanziamento paritetico dei corsi di formazione formazione, si perdono importanti risorse per lo sviluppo dei falegnami e quindi dell'intera nostra industria". Inoltre, la mancanza di un contratto apre porte e cancelli agli imprenditori stranieri, che ormai non avranno più riguardo per salari minimi e con condizioni di lavoro non adeguati agli standard svizzeri.
Altre opinioni sullo sviluppo della siuazione legata al contratto collettivo le trovate qui.
Gli articoli già pubblicati sul tema CCL e MPA li trovate nel dossier della Schreinerzeitung.
PATRIK ETTLIN